Stesura dei testo
Le citazioni da altri testi vanno racchiuse entro caporali («...»); le parole e le locuzioni in lingua straniera vanno espresse in corsivo, così come i titoli di opere d’arte e letterarie; l’uso delle virgolette doppie alte va riservato alle frasi fatte o a particolari locuzioni in lingua italiana che si intende sottolineare (es.: il concetto di “guazzabuglio” nei Promessi sposi del Manzoni).
L’uso della maiuscola iniziale è riservato alle denominazioni ufficiali di enti e monumenti (es. Cappella Sistina; Palazzo Vecchio; Biblioteca Apostolica Vaticana; Archivio di Stato).
I nomi dei santi sono preceduti da una maiuscola quando denominano una chiesa (es.: la chiesa di San Giovanni), mentre “santo/santa” vanno scritti per esteso in minuscolo quando si tratta della persona del santo (es.: i miracoli di san Nicola). I nomi dei musei e degli enti stranieri vanno mantenuti nella grafia originale (Alte Pinakothek, Kunsthistorisches Museum, ecc.).
Citazioni bibliografiche
- Monografie:
Adolfo Venturi, Storia dell’arte, 11 voll., Milano, Hoepli, 1927, pp. 312 ss.
Letizia Gaeta, Stefano De Mieri, Intagliatori incisori scultori sodalizi e società nella Napoli dei viceré. Ritorno all’Annunziata, Galatina, Congedo, 2015.
John D. Beazley, Attic Black-Figure Vase-Painters, London-New York, Oxford
University Press, 1956, pp. 120-125.
Le citazioni ripetute seguiranno gli esempi:
A. Venturi, Storia dell’arte cit., p. 313
J. D. Beazley, Attic Black-Figure cit., p. 122.
Op. cit. non si usa
Se il medesimo riferimento segue nella nota successive si usa:
Ivi, p.125, se il numero di pagine è diverso;
Ibidem se la citazione precedente rimane identica.
Se nel contesto di una medesima nota si citano più titoli di un medesimo autore, dopo la prima citazione il nome va sostituito con Idem, nel caso di un autore, Eadem, nel caso di un’autrice.
Es:
A. Venturi, Storia dell’arte cit., p. 313
Idem, Un’opera sconosciuta di Leon Battista Alberti, Roma, Tip. Unione Ed., 1914, p. 3
Nel caso di riedizione, l’edizione
consultata sarà precisata apponendo accanto all’anno di pubblicazione la cifra
araba in forma apicale corrispondente al numero di edizione, come il seguente
esempio:
Ernesto de Martino, Sud e magia, Milano, Feltrinelli, 201714
- Articoli in riviste:
Il titolo della rivista va tra caporali («...») in tondo.
Nell’indicare l’annata del volume o del fascicolo non
si usano le abbreviazioni a, n., fasc. Le annate vanno in cifre romane, il volume o il
fascicolo va in cifre arabe. Nel caso di nuova
serie si abbrevierà con n. s. L’anno del volume va scritto tra due virgole;
nel caso in cui l’anno del volume differisce dal reale anno di pubblicazione,
si può precisare quest’ultimo tra parentesi tonde.
Marcel Roth, Additions to Claude, in «The Burlington Magazine», CX, 12, 1968, pp. 115-119, figg. 4-5.
Michele Cordaro, Ribera giovane, in «Storia dell’Arte», 38/40, 1980, pp. 336-340.
Francesco De Nicolo, Scultura lignea napoletana dell’Ottocento tra Napoli e Calabria: il caso di Arcangelo Testa e i suoi modelli, in «Esperide. Cultura artistica in Calabria», VIII, 15/16, 2015 (2018), pp. 130-144
-Articoli di giornale, quotidiani ecc.
Giuliano Briganti, Se sei Caravaggio ti riconoscerò..., in «La Repubblica», 9 giugno 1985.
- Contributi in miscellanee:
Barbara Agosti, Ippolita di Majo,
Biografie d’artisti nella Calabria sacra e profana di Domenico Martire, in Dal Viceregno a
Napoli. Arti e lettere in Calabria tra Cinque e Seicento, a cura di I. di Majo, Napoli,
Paparo, 2004, pp. 113-141.
Marsel Grosso, La fama di Tiziano
nella cultura artistica meridionale (tra letteratura e scienza), in Dal
Viceregno a Napoli cit., pp.
71-111.
Nel caso di una miscellanea riedita,
l’edizione consultata sarà precisata apponendo accanto all’anno di
pubblicazione la cifra araba in forma apicale corrispondente al numero di
edizione, come il seguente esempio:
Vincenzo Cazzato, Marcello Fagiolo, Mimma Pasculli Ferrara, Atlante del Barocco in Italia. Terra di Bari
e Capitanata, Roma, De Luca Editori d’Arte, 20083.
- Voci in enciclopedia:
Mimma Pasculli Ferrara, Fumo,
ad vocem, in Dizionario Biografico degli Italiani, vol. L, Roma, Treccani, 1998.
- Contributi in cataloghi di mostre:
Alberto Manodori, Ian David e
Theodor Galle: un’iconografia mariana dei primi del XVII secolo, in Maria Vergine Madre Regina. L’immagine della
Madonna nelle incisioni vallicelliane, a cura di Barbara Tellini Santoni,
Alberto Manodori, Catalogo della mostra (Roma, Biblioteca Vallicelliana, 26
marzo - 12 maggio 2001), Milano, Centro Tibaldi, 2001, pp. 134-135.
- Schede di catalogo:
Giovanni Boraccesi, Madonna col
Bambino tra San Nicola di Bari e Santo Stefano (scheda), in Restauri in mostra. Archeologia arte
architettura, a cura di Luigi La Rocca, Francesca Radina, Catalogo della
mostra (Bari, chiesa di S. Francesco della Scarpa, 31 maggio - 30 settembre
2018), Foggia, Claudio Grenzi, 2019, pp. 124-125.
- Contributi in atti di convegno:
Renato Ruotolo, Appunti sull’arte dello stucco a Napoli, in Le arti per lo spazio
sacro nell’Italia meridionale tra Otto e Novecento, a cura di Mario Panarello, Atti del Convegno di studi
(Vallelonga, 8-9 ottobre 2015), Rossano, Consenso Editore 2019, pp. 220-229.
Se il curatore delle miscellanee, del
catalogo o degli atti non è specificato, ovviamente si ometterà, indicando solo
il titolo in corsivo.
Qualora si volesse citare un
volume a cura nella sua totalità come riferimento generale e non i singoli
contributi in esso contenuti si procede secondo il seguente es.
Atlante del Barocco in Italia. Calabria, a cura di Rosa Maria Cagliostro, Roma, De Luca Editori d’Arte, 2002.
Qualora ci fossero più curatori o più autori di un unico volume o di un
unico saggio vanno indicano tutti separati dalla virgola es.
Viaggi e coscienza patrimoniale Aubin-Louis Millin (1759-1818) tra France e Italia, a cura di Anna Maria D’Achille, Antonio Iacobini, Monica Preti-Hamard, Marina Righetti, Gennaro Toscano, Roma, Campisano editore, 2012.
-Tesi di Dottorato e di laurea
Es:
Alessandro Grandolfo, Geronimo D’Auria (doc. 1566 – †1623).
Problemi di scultura del secondo Cinquecento partenopeo, Università degli Studi di Napoli “Federico
II”, Dipartimento di Discipline Storiche “Ettore Lepore”, Scuola di Dottorato
in Scienze storiche, archeologiche e storico-artistiche Indirizzo: Discipline
storico-artistiche dell’Italia Meridionale, Ciclo XXIV, tutor prof. Francesco
Caglioti, anno accademico 2011-2012, pp. 35-45.
Valentina Gigliotti, Caratterizzazione
degli succhi dei palazzi gentilizi del ’700 nell’area lametina, Tesi di
Laurea, Università della Calabria, Dipartimento Dibest, Corso di Laurea in
Scienze e tecnologie per la conservazione e il restauro dei Beni culturali, relatore
prof. Domenico Miriello, Correlatore dott. Mario Panarello, anno accademiaco
2013-2014.
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N.B.: In tutti i casi
(monografie, articoli in rivista ecc.) il nome dell’autore va messo per esteso
solo alla prima citazione; dopo la prima citazione quelle successive si daranno
in forma abbreviata, anche per quanto riguarda il titolo, secondo questo
esempio:
A. Venturi, Storia dell’arte cit., p. 313
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Le citazioni da codici o documenti d’archivio
L’istituto che conserva il
fondo deve essere indicato in tondo seguito da una virgola. La località, ove
non faccia parte della denominazione, deve precedere il nome dell’istituto.
Le denominazioni del fondo,
della serie e sottoserie vanno in tondo, per esteso e senza abbreviazioni
separate da una virgola. Le indicazioni di fascio, busta, cartella, fascicolo,
sottofascicolo ecc. vanno in tondo separate da una virgola. Il titolo dell’unità archivistica va in
corsivo. Segue la data del documento.
Vaticano, Biblioteca Apostolica Vaticana (BAV), Vat. Lat. 13650, fol. 36v.
Roma, Archivio di Stato, Trenta notai capitolini, Ufficio 15, vol. 150, fol. 15r.
Taverna, Archivio Storico Comune (ASCT), Sul Patronato della Cappella di San Sebastiano Martire eretta dentro la Chiesa dè Padri Domenicani di questa Città, 3 gennaio 1820.
Illustrazioni
Le illustrazioni di corredo ai testi, insieme alle relative didascalie e autorizzazioni alla pubblicazione, andranno fornite dagli autori: dovranno essere di ottima qualità, preferibilmente a colori, digitali o scansionate (ad almeno 300 dpi, preferibilmente a 600, in formato TIFF). Le didascalie dovranno essere redatte in base ai seguenti esempi:
Fig. 5. G. Cavedani, Adorazione dei Magi, 1614. Bologna, S. Paolo Maggiore.
Fig. 12. C. Bravo, Figura virile, ca. 1650. Matita rossa e gessetto bianco, mm 414x270. Firenze, Gabinetto Disegni e Stampe degli Uffizi, Inv. 10595 F.
Il richiamo nel testo alle figure si abbrevia in minuscolo entro parentesi:
(fig. 1), (figg. 3-4).
Varie
a.C. avanti Cristo
cfr. confronta
cit. citato
col. (coll.) colonna
c. (cc.) carta
c.s. corso di stampa
d.C. dopo Cristo
ecc. eccetera (sempre preceduto dalla virgola)
ed. cit. edizione citata
ed. cons. edizione consultata
ed. Edizione
f. (ff.) foglio
fig. (figg.) figura
fs. fascio
Ibidem per una citazione identica a quella nella nota
precedente
ill. illustrazione
Ivi per una citazione identica a quella nella nota precedente, ma con numeri di pagina diversi
ms. (mss.) manoscritto
n. (nn.) numero
[N.d.A.] nota dell’autore
[N.d.R.] nota del redattore
[N.d.T.] nota del traduttore
n.s. nuova serie
p. (pp.) pagina
p. n.n. (pp. n.n.) pagine non
numerate
par. (parr.) paragrafo
r
recto
s.d. senza data
s.e. senza nome dell’editore
ss. seguente (mai preceduto da e)
s.l. senza luogo di edizione
tab. (tabb.) tabella
tav. (tavv.) tavola
v
verso
vol.
(voll.) volume
Abstract
Andrà fornito un abstract in italiano e possibilmente
in lingua inglese.
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