Collana Esperide

Le guide di Esperide/1
Seminara
Testi di Monica De Marco,
collaborazione di Santo Gioffré, english text di Helen Putterill
Lamezia Terme 2010
104 pp., cm 16 x 24
ISBN 978-88-905244-1-7
Euro 6,00

Le Guide di Esperide, articolate in varie sezioni e dotate di testo in inglese, perseguono diversi obiettivi:
1) offrire agli abitanti un’occasione per prendere coscienza dell’entità del proprio patrimonio culturale, artistico e storico;
2) fornire al turista colto, italiano e straniero, un valido strumento che gli consenta di individuare agevolmente ed apprezzare nella giusta dimensione i manufatti artistici e architettonici d’interesse storico conservati nella località;
3) segnalare anche le risorse “immateriali” fruibili nel territorio: tradizioni laiche e religiose, attività artigianali, specialità enogastronomiche ecc.
La storia di Seminara, che fu tra i centri più importanti della Calabria Ultra prima di essere annientata dai disastrosi eventi tellurici del 1783 e del 1908, è emblematica della violenza con cui i fenomeni naturali e la miopia umana si sono accaniti contro un patrimonio frutto di una stratificazione plurisecolare, retaggio delle civiltà che in Calabria avevano piantato il seme della propria cultura.
Eppure i segni di quel passato – e le potenzialità del presente – sono ancora lì, solamente attendono di essere riscoperti.


Monica De Marco
Dal primo Rinascimento all’ultima Maniera. Marmi del Cinquecento nella Provincia di Reggio Calabria
Pizzo Calabro, Edizioni Esperide, 2010
384 pp., cm 24 x 31
ISBN 978-88-905244-0-0
Euro 40,00

Nonostante le devastazioni subite dal patrimonio artistico e architettonico, dovute non solo a calamità naturali, la provincia reggina conserva un cospicuo catalogo di manufatti marmorei cinquecenteschi.
L’interesse di queste sculture va ben oltre il loro valore artistico, poiché esse costituiscono la traccia più significativa sopravvissuta fino ai nostri giorni di un secolo tra i più prosperi per la storia regionale, rivelandosi documenti preziosi per ricostruire un quadro organico di quell’epoca, utili finanche a chiarire, a volte sopperendo al totale silenzio delle fonti scritte, determinate dinamiche socio-economiche.
Salvo poche eccezioni, le opere analizzate provengono da botteghe messinesi, per le quali la committenza calabrese costituiva un importante sbocco. Inoltre, le sculture inviate in partibus Calabriae, sovente firmate o documentate, rappresentano testimonianze imprescindibili per ricostruire il percorso artistico di artisti come Martino Montanini, Giuseppe Bottone e Rinaldo Bonanno. Oltre ad offrire una sintesi dei risultati scientifici conseguiti dalla critica, particolarmente attiva nel corso degli ultimi decenni, e a stimolare spunti di riflessione su problematiche ancora aperte, questo volume, senza alcuna pretesa di esaustività, intende anche essere un’occasione per far conoscere al pubblico il ricco patrimonio scultoreo cinquecentesco conservato nel territorio della provincia di Reggio Calabria, tra i più cospicui non soltanto all’interno della regione, vantando circa un centinaio di esemplari, ma, nonostante l’avanzamento degli studi, ancora in attesa di essere inserito all’interno di un programma organico di conservazione e valorizzazione.


Seminara. Dall'arte dei pignatari alla ceramica d'arte
a cura di Monica De Marco
Edizioni Esperide, Pizzo Calabro, 2011
336 pp., cm 24 x 33
ISBN 978-88-905-2443-1
Euro 30,00

La collana Ceramiche antiche di Calabria, diretta da Guido Donatone, si propone di indagare gli sviluppi storici del fenomeno della ceramica a livello regionale, privilegiando le espressioni che si collocano in bilico tra la sfera dell'artigianato e quella delle arti decorative. Seminara, tra i centri di produzione della Calabria, è indubbiamente quello che nel tempo ha mantenuto la più stretta continuità nella trasmissione dell'arte figulina di generazione in generazione, tanto da essere l'unico in cui, ancora oggi, siano conservati non solo gli antichi laboratori ma anche la memoria tecnica del mestiere. Si tratta di una produzione dai caratteri spiccatamente popolari e dal raggio di smercio limitato, che presenta peculiarità precipue pur non potendo competere con le più avanzate manifatture delle fabbriche siciliane e campane di cui, anche per i manufatti d'uso comune, si trovava a subire la concorrenza. Non è, quindi, un caso che questo volume, il primo della collana, sia dedicato proprio ai pignatari di Seminara, che condensano nella propria storia le vicende di una terra tenacemente abbarbicata alle proprie radici e sempre rimasta ai margini dei grandi circuiti culturali e commerciali, ma che è oggi tra le poche a conservare ancora vitale un patrimonio culturale altrove smarrito da secoli.


Domenico Pisani
Salvatore Pisani scultore 1859 - 1920
Pizzo Calabro, Edizioni Esperide, 2012
152 pp., cm 24 x 30
ISBN 978-88-905244-9-3
Euro 20,00

Salvatore Pisani nacque il 20 luglio 1859 a Mongiana, sul massiccio montuoso delle Serre calabre, dove ebbe modo di frequentare gli artisti che lavoravano presso l'antica fabbrica d'armi, famosi per la perizia nei lavori di cesello e nelle damaschinature sulle canne dei fucili. Appena adolescente attirò l'attenzione di Giuseppe Albonico, un ingegnere sondrasco attivo a Reggio Calabria, che lo segnalò, tramite il fratello Luigi, parroco di Tirano, al mecenate Luigi Torelli, patriota e senatore valtellinese. Nel 1875, affrontò la prima prova ufficiale di scultura a Roma dove, in un locale del Senato,  modellò un busto di Alessandro Manzoni. Nel 1876 si iscrisse all'Accademia di Brera e, nel 1880, realizzò per l'ossario di Solferino e per il sacrario di San Martino i busti  di Napoleone III, Vittorio Emanuele II e di tredici generali caduti nelle guerre d'indipendenza. Nel 1883 dopo aver frequentato il corso di “Modellatura” tenuto da Francesco Barzaghi, gli furono commissionati due bassorilievi per la cappella funebre del pittore Francesco Hayez nel cimitero monumentale di Milano e nel 1886 entrò a far parte del giurì d'ammissione della “Permanente” assieme ad Enrico Butti, Luigi Secchi, Francesco Confalonieri, Donato Barcaglia, Enrico Cassi, Riccardo Ripamonti e Lodovico Pogliaghi. Nel 1892 ebbe un'importante incarico dalla fabbrica del Duomo di Milano: scolpì, per il gugliotto Vandoni, un Angelo e nel 1893, per il gugliotto Cesa-Bianchi un Angelo e un Re di Giuda (Roboamo). Nel 1894 realizzò il monumento in bronzo a Giovanni Battista Piatti, collocato a Milano, in Largo La Foppa, su un piedistallo disegnato dall'architetto Luca Beltrami e nel 1906, all'esposizione internazionale di Milano, in occasione dell'inaugurazione del valico del Sempione, espose un mezzobusto della marchesa Isimbardi-Taverna, oggi collocato nell'omonimo palazzo, sede della provincia di Milano. Morì a Milano il 18 settembre 1920.


Mattia Preti e la Calabria. Percorsi storiografici e critici
a cura di Mario Panarello e Domenico Pisani 
Rossano-Corigliano, ConSenso-Esperide, 2018
ISBN: 9788897715771
368 pp., cm 21 x 30
Euro 70,00

Il volume accoglie 23 saggi su diverse tematiche connesse alla figura e alle opere di Mattia Preti in rapporto alla Calabria. Gran parte degli scritti già editi in un numero speciale della rivista "Esperide. Cultura artistica in Calabria" (nn. 11-14, 2013-2014), uscito nell'estate del 2017, sono stati qui nuovamente pubblicati in una nuova veste editoriale, opportunamente rivisti dagli autori, mentre l'aggiunta di 5 nuovi contributi arricchisce ulteriormente il tema trattato. Gli scritti dal diverso taglio metodologico hanno interessato opere e argomenti poco battuti dalla storiografia precedente, utili ad ulteriori approfondimenti e ricerche più ampie e specialistiche che sempre più interessano gli attuali campi della storia dell'arte. I confini regionali non hanno costituito un limite agli studi, poiché recupero di nuovi dati storici e archivistici, gli intrecci complessi emersi, le articolate letture iconografiche e iconologiche si muovono verso orizzonti più ampi che mirano a chiarire tasselli importanti di una storia che ha ancoro molto da raccontare.


Domenico Pisani 
Bruno Pelaggi e il suo tempo. Un poeta e le lotte politiche fin de siècle a Serra San Bruno
Rossano-Corigliano, ConSenso, 2019
Collana Esperide
ISBN: 97888 97715443
160 pp., cm 21 x 30
Euro 30,00

Mastro Bruno Pelaggi, lo scalpellino poeta di Serra San Bruno, è molto conosciuto per la qualità dei suoi versi e alcune delle sue composizioni rivestono un grande Interesse letterario, tanto che diversi critici le hanno inserite nelle antologie della letteratura vernacolare italiana. Questo studio non ha la pretesa di sostituire validissimi, precedenti scritti di altri autori ma vuole porsi, nei loro confronti, in una posizione di complementarietà: un manoscritto originale e coevo al poeta, qui reso noto, potrebbe stimolare indagini future per consentire il restauro dei suoi componimenti con la finalità di una tanto auspicata edizione critica. Le ricerche sulla biografia, il tempo vissuto da mastro Bruno e la sua poetica, sono viste dietro la lente degli studi storico-artistici dell'autore di questo volume che ha posto una particolare attenzione alle ascendenze familiari, alle opere in pietra del poeta, alle tecniche fotografiche dell'epoca e alla ritrattistica relativa ai personaggi citati nelle poesie per fornire un diverso punto di vista e una chiave di lettura nuova.



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