Museo della Ceramiche di Calabria


Istituito nel 2011 in partnership tra il Comune di Seminara e il Centro Studi Esperide, il Museo delle Ceramiche di Calabria nasce per rispondere all’esigenza di documentare le produzioni ceramiche regionali, molte delle quali estinte o in via di estinzione, facendo ricorso, laddove ancora possibile, anche alle testimonianze degli artigiani che hanno praticato tali attività. La ricerca svolta tra il 2008 e il 2011 sulla produzione di Seminara, culminata nella pubblicazione della monografia Seminara: dall’arte dei pignatari alla ceramica d’arte, aveva, infatti, rimarcato il ruolo fondamentale delle testimonianze dirette degli artigiani per una corretta messa a fuoco delle tradizioni locali, non solo sotto il profilo tecnico ma anche per la ricostruzione dei repertori morfologici e delle nomenclature dialettali. Il percorso didattico che si estrinseca nelle sale del museo, frutto di un decennio di assidue ricerche, si propone l’obiettivo di tracciare un quadro dei principali contesti produttivi della ceramica regionale: “principali” non soltanto per durata del fenomeno e quantità di artefici e manufatti, ma anche, e soprattutto, per i caratteri specifici che conferiscono una precisa fisionomia alla tradizione figulina di una determinata area. Attraverso oltre 500 opere, provenienti da 24 centri di produzione, e numerosi pannelli didattici corredati da una ricca documentazione fotografica, il visitatore viene guidato alla scoperta delle declinazioni straordinariamente variegate di un’arte tra le più rappresentative della cultura calabrese. Al culmine di questo percorso si colloca Seminara, ultimo baluardo della ceramica popolare calabrese, sin dal Medioevo indissolubilmente ancorata al dettame di matrice bizantina dell’ingobbio sotto vetrina. In un’atmosfera intima e raccolta, il museo costituisce un “sacrario” dove si custodiscono i “documenti”, materiali, fotografici e archivistici, ricercati in ogni parte della Calabria, che rappresentano le caratteristiche specifiche delle principali aree di produzione della regione, in molte delle quali ormai quest’attività è solo un lontano ricordo. Lungi dal potersi ritenere conclusa, l’attività di ricerca è ancora in corso, con una serie di progetti volti, in particolare, ad approfondire lo studio delle produzioni più antiche, dal Medioevo al XVIII secolo. Il museo è dedicato ai pignatari di Seminara, che condensano nella propria storia le vicende di una terra tenacemente abbarbicata alle proprie radici e sempre rimasta ai margini dei grandi circuiti culturali e commerciali, ma che è oggi tra le poche a conservare ancora vitale un patrimonio culturale altrove smarrito da secoli. 

COME ARRIVARE: Provenendo dall’Autostrada A3 (Salerno/Reggio Calabria), da Nord, uscire allo svincolo per Palmi e proseguire per 4 km lungo la Strada Provinciale Palmi/Seminara. Da Sud, è anche possibile uscire allo svincolo Bagnara/Sant’elia, sui Piani della Corona, e poi proseguire lungo la Strada Statale 18. Le stazioni ferroviarie più vicine sono quelle di Palmi (6 km) e Gioia Tauro (14 km). L’aeroporto di Reggio Calabria dista 49 km, quello di Lamezia Terme 89 km.

ENGLISH VERSION

Established in 2011 in collaboration between the Municipality of Seminara and the Centro Studi Esperide, the Museum of Ceramics of Calabria was created to respond to the need to document the regional ceramic productions, many of which are extinct or endangered, using, when still possible, also to the testimonies of the craftsmen who practiced in the past these activities. The research carried out between 2008 and 2011 on the production of Seminara, culminating in the publication of the Seminara monograph: from the art of the pignatari to the ceramic art, had, in fact, highlighted the fundamental role of the direct testimonies of the artisans for a correct focus on local traditions, not only from a technical point of view but also for the reconstruction of morphological repertoires and dialectal nomenclatures. The educational path that is expressed in the various rooms of the museum, is the result of a decade of strong researches, aims to draw a picture of the main production contexts of regional ceramics: "very important" not only for the duration of the phenomenon and the quantity of craftsmen and artifacts, but also, and above all, for the specific characteristics that give a precise physiognomy to the figulin tradition of a specific area. Through over 500 works, coming from 24 production centers, and numerous didactic panels accompanied by a rich photographic documentation, the visitor is guided to discover the extraordinarily variations of one of the most representative art of Calabrian culture. At the culmination of this route stand the art of Seminara, the last bastion of Calabrian popular ceramics, since the Middle Ages inextricably anchored to the Byzantine dictate of the engobed and glazed ceramics. In this intimate ambience, the museum represent a sort of "sacrarium " where the "documents", the materials, the photographs and the archives are collected, sought after in every parts of Calabria, because they represent the specific characteristics of the various production areas of the region, where by now this activity is only a distant memory. Far from being considered concluded, the research is still ongoing, with a series of projects aimed, in particular, at deepening of the study of the oldest productions, from the Middle Ages to the eighteenth century. The museum is dedicated to the Seminara pignatari, who condense in their history the events of a land tenaciously clinging to their roots and always remained at the limits of the great cultural and commercial systems, but that today, is one of the few which still keep viable a cultural heritage elsewhere lost for centuries.

HOW TO GET THERE: Autostrada A3 Salerno-Reggio Calabria Southbound: exit at Palmi then continue 4 km along Strada Provinciale to Seminara. Northbound: exit at Sant’Elia then follow Strada Statale 18. Nearest railway stations: Palmi (6 km), Gioia Tauro (14 km). Nearest airports: Reggio Calabria (49 km), Lamezia Terme (89 km).





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